La frasca sappiamo tutti cos’è, giusto?! Da dizionario si potrebbe definire una rivendita di vino diretta per un tempo limitato ed è la stessa azienda vitivinicola ad approntarla e ad aprire al pubblico per uno o più mesi all’anno. Qui si acquista il vino sfuso (solitamente le bottiglie o i fiaschi te li porti da casa e vengono riempiti sul posto) oppure ci si ferma per bere un bicchiere in compagnia degli amici. Su come individuare questi luoghi ne ho già parlato in merito alle osmizze – aguzzate la vista e attenti alle fronde di alloro poste ai margini della strada – ma come individuarne una giusta, insomma una di quelle che se bevo un calice non mi fa venire il mal di testa dopo poche ore?!
Qui entra in gioco l’infallibile passaparola e la chiacchiera tra amici e conoscenti! Non molto tempo fa notai una bella bottiglia di olio di girasole a casa di amici e mi informai circa la provenienza…veniva dalla vicina Villa Vicentina ed era pure biologico! Mi sono messa sulle tracce dell’azienda e ho trovato Borc Dodon, azienda vitivinicola di Denis Montanar proprio sulla strada che da Monfalcone porta a Cervignano del Friuli. Ve lo dico subito: non è facile individuarla, a parte con la benedetta frasca, perchè non ci sono insegne sulla strada, quindi vi do un aiuto: come punto di riferimento tenete l’agraria La Buona Terra a Villa Vicentina, dopo pochi metri trovate una piccola stradina sterrata che porta alla frasca e all’azienda!
Qual’è la particolarità della frasca Borc Dodon? Qui il vino è biologico, non solo quello in bottiglia, ma anche il vino sfuso! Denis, il titolare, ha convertito la produzione al biologico nel 1996 per quanto riguarda i vigneti e nel 2000 per i seminativi. Questa frasca esiste dal 1950 quando suo nonno seguiva l’attività, poi negli anni ha attraversato diversi momenti e cambiamenti, finchè Denis ha ripreso in mano il tutto e ci ha messo cuore, passione e tanto lavoro, credendo fermamente nella scelta del biologico come filosofia che ispira la sua azienda.
Nella mia sosta in frasca ho ordinato una bottiglia di Merlot Borc Dodon 2009 che ben s’addiceva al tagliere di salumi di produzione dell’azienda ed ai formaggi (unico prodotto non dell’azienda, ma sempre della zona). Sulla bottiglia campeggia il bollino della Tripla A, che segnala l’adesione al manifesto ideato da Luca Gardano nel 2001 (distribuzione vini Velier): tripla A sta per Agricoltori Artigiani ed Artisti, andando ad individuare nel produttore vitivinicolo una persona a tutto tondo che non si adegua alla standardizzazione, ma in un certo senso “crea” il suo prodotto che è unico. Il Tripla A ha anche delle indicazioni generali circa la produzione, cito in particolare l’aggiunta minima di solforosa, la non correzione di nessun parametro chimico e poi il vino non viene nè chiarificato nè filtrato prima dell’imbottigliamento.
L’abbinamento con i taglieri di salumi e formaggi è ottimo, il vino si beve con grande piacevolezza. Sono le otto di sera e la frasca è ancora animata da giovani e meno giovani. Denis mi racconta che questo è un luogo di sosta e passaggio eterogeno, qui incontri l’avvocato e l’operaio, l’imprenditore e l’impiegato senza distinzione di ruolo e titolo, ma accomunati dal piacere di un buon calice di vino a fine giornata. La tradizione della frasca si è sicuramente persa in questi ultimi anni, molte le attività che hanno abbandonato l’antica fisionomia e si sono trasformate in strutture più complesse magari aperte tutto l’anno. Borc Dodon cerca di rimane fedele alla tradizione e in questo periodo dell’anno apre per circa due mesi, fino a fine maggio, per poi riaprire in autunno per altri due mesi circa.
Consiglio vivamente il Verduzzo Friulano 2010 che Denis ci fa provare a fine dello spuntino: questo vino non si trova in bottiglia, ma è prodotto solo per la frasca, si può bere sul posto oppure da asporto. Ci regala una dolcezza così fresca e pura che non lo dimenticherò. Prima di andar via si può approfittare di fare la spesa biologica con le farine di mais, frumento e grano saraceno! L’olio di girasole, che tanto mi aveva colpito e qui mi ha condotto, non c’è perchè non viene prodotto ogni anno, ma a rotazione cercando di andare incontro alle esigenze del ciclo vitale dei terreni.
Trovo che Borc Dodon sia uno di quei posti veri ed autentici che stanno via via scomparendo dal territorio e che è un vero piacere poter scoprire ed incontrare con la speranza che non tutto è perduto!