Chi mi conosce sa bene a cosa non resisto in assoluto…l’invito a cena dove sono di scena chef interessanti, piatti originali e vini del territorio non mi troverà mai impreparata! Domenica 15 aprile ha avuto il suo inizio la manifestazione veneziana Gusto in Scena e con essa il collaterale Fuori di Gusto, cene a tema in location d’impatto che per una sera ospitano nella loro cucina uno o più chef “forestieri”. Il leit-motiv delle cene era “con o senza sale”, per mettere alla prova la maestria culinaria sia in assenza del saporito minerale sia in abbinamento alle sue molteplici varianti – dal sale iodato al sale rosa dell’himalaya. Che poi il ristorante fosse il Terrazza Danieli del mitico hotel a due passi da Piazza San Marco…beh, certo la location ha il suo fascino! Giornata uggiosa e un pò piovosa, la Terrazza regala comunque una vista splendida e dal tavolo si intravede il campanile dell’Isola di San Giorgio.
Lo Chef invitato a realizzare il menu, in collaborazione con il resident chef Gian Nicola Colucci, è Ilario Vinciguerra dell’omonimo ristorante di Gallarate. Si dividono le pietanze in un susseguirsi di antipasti, primo e secondo piatto e dolci.
L’entrée, di Gian Nicola Colucci, è una parmigiana di melanzane di Cavallino (località a pochi passi da Jesolo) con salsa piccante di broccoli e zucchina. A parte il sale vulcanico delle Hawaii che va dosato a piacere, di colore nero dato dal carbone vegetale. Il vino è un Franciacorta Brut Millesimato Monzio Compagnoni. Mi piace molto questo sale, lo userò sicuramente in altre preparazioni!
L’antipasto, di Ilario Vinciguerra, è carne cruda tritata sulla quale è adagiato un kumquat ripieno di foie gras. Il mio piatto preferito della serata sia per l’impatto visivo che tattile che gustativo. Per assaporarlo pienamente l’operazione primaria è quella di prendere con le mani il kumquat e mangiarlo in un boccone, poi passare alla forchetta per il disco di carne cruda da intingere nella goccia di salsa dolce. L’abbinamento vino è con il Bergul (blend di Refosco d. P.R. e Schioppettino) di Lis Fadis.
Il primo piatto, di Ilario Vinciguerra, si compone di un “Sud” Tortello ripieno di pomodoro varietà “cuor di bue” (per intenderci quelli grandi, con forma irregolare, sodi e dal gusto pieno) sul quale viene versato dell’acqua di Provola. L’operazione iniziale è quella di assaporare prima la foglia di basilico cotto a lato del piatto e poi i tortelli. Pasta fatta in casa eccezionale, consistenza perfetta, noto solo un pò troppo sapore nel ripieno, sembra quasi concentrato di pomodoro. La foglia di basilico avrebbe dovuto donare freschezza al tutto e quindi equilibrare questo sapore pieno. Il vino è un Igt Toscana Tenuta Monteti.
Il secondo piatto, di Gian Nicola Colucci, è l’agnello di Alpago adagiato su asparagi di Bassano gratinati con formaggio Montasio e a parte il sale alle erbe di Sant’Erasmo (una delle isole più grandi della laguna di Venezia con coltivazioni di ortaggi, vigne e frutteti, viene definita l’orto di Venezia). Il piatto si compone delle diverse parti dell’agnello, adagiate sugli asparagi verdi. L’agnello di Alpago è presidio Slow Food e viene allevato allo stato brado nella zona compresa tra Cortina d’Ampezzo e Venezia. Il vino è un Rosso Riserva Plessi di Bosco del Merlo.
Il primo dolce è di Ilario Vinciguerra, uno dei capisaldi della sua cucina e immancabile nei suoi menu: si tratta di una pastiera napoletana sotto sembianze di bignè che si mangia in un boccone! E’ l’Oro di Napoli al cucchiaio, ricoperto da una sfoglia d’oro alimentare. Buonissimo, ma appunto si mangia in un boccone…ed è un peccato che finisca subito!
Il secondo dolce è di Gian Nicola Colucci ed è un multistrato di biscotto, crema, lamponi e sulla sommità la pallina di gelato al pistacchio di Bronte. A parte il sale Maldon da mettere a piacere sul gelato. La sensazione di incontro tra salato e dolce, se si aggiunge il sale al gelato, secondo me varia molto a gusto personale. Io sinceramente preferisco senza.
In finale, con un ottimo caffè, la meraviglia della piccola pasticceria di Ilario Vinciguerra! Il piatto sembra il paese dei balocchi tra mini babà, sfogliatelle, meringhe e bastoncini di frutta ricoperta di cioccolato bianco e al latte!