Un capodanno in cucina

In Enoturismo, Events, Ricette by elenaroppaLascia un commento

Grandi manovre in cucina

Grandi manovre in cucina

Capodanno in cucina non significa necessariamente preparare una cena a casa propria e festeggiare tra amici e famiglia, ma può anche voler dire partecipare in qualche modo alla preparazione culinaria della serata. Ed è quello che mi è capitato in questa cena di fine anno, che ha coinvolto non solo me ma ben 25 persone, una grande brigata che ha invaso la cucina di una casa rurale. In Trentino, località Montagne, esiste un’antica casa restaurata secondo i più moderni sistemi di risparmio energetico e salvaguardia dell’ambiente, Villa Santi, che è gestita direttamente dal Parco Adamello Brenta. La guida per le escursioni e le ciaspolate è il guardiaparco, il cuoco e custode abita nel paese vicino ed è un appassionato della sua terra, così come lo sono le due ragazze che gli danno una mano in cucina e nelle stanze, i laboratori degli antichi mestieri (lavorazione del feltro, del formaggio, della paglia) sono tenuti dal personale in loco del Parco.

Tra mestoli e padelle

Tra mestoli e padelle

Un capodanno alternativo, in cui godere di piccole cose ed immergersi nell’atmosfera di un luogo raccontata da chi qui ci vive e lavora ogni giorno e che per tre giorni si prende cura di te, nutrendoti con prodotti km 0, scaldandoti col sole, insegnandoti ad apprezzare questi luoghi. Eravamo un gruppo di 25 persone, coppie, amici, famiglie, bambini e un cane, che si sono ritrovate ogni giorno e che soprattutto hanno collaborato attivamente alla preparazione del cenone di fine anno, ognuno facendo la sua parte! Mentre Adolfo, il cuoco e custode, ci dava le dritte sulla cucina trentina e ci svelava qualche suo trucco, noi impastavamo, mescolavamo, infilavamo le dita in cioccolato fuso, besciamella e sughi (no, dai, questo me lo sono inventato…a parte il cioccolato!). Buffo notare come quelli che si divertivano di più erano i bambini….e gli uomini, pronti ad offrirsi volontari per sminuzzare, sbattere uova e mescolare, lavori dove serve forza fisica si giustificavano, ma invece semplicemente si divertivano come matti.

Io alle prese con la besciamella

Io alle prese con la besciamella

Parola d’ordine: di questa cena non ci si può lamentare, perchè ognuno di noi aveva preparato qualcosa e quindi erano i piatti di tutti! Io posso dire di aver dato il mio contributo “fondamentale” a besciamella, lenticchie e ragu (quest’ultimo l’ho solo mescolato, il cuoco l’aveva preparato il giorno prima per sicurezza!). Ed è così che abbiamo visto in tempo reale il brodo che bolliva ed abbiamo imparato che, per averlo limpido limpido, le verdure – cipolla porro e carota – si mettono una notte intera a riposare con ghiaccio nel frigo. Abbiamo impastato e lavorato le lasagne, aggiungendo un trito di salvia e rosmarino alla pasta all’uovo per colorarla ed insaporirla. Abbiamo versato il misto di sale e pepe che Adolfo usa al posto di sale e pepe separati, perchè dice che solo l’amalgama dei due dà quel tocco in più. Abbiamo imparato che il bovino biologico ha la carne più chiara perchè viene nutrito meglio che il bovino d’allevamento e quindi possiamo anche optare per un trancio di bovino adulto al posto del vitellone (con conseguente risparmio).

L'antipasto

L’antipasto

Noi cuochi provetti abbiamo prodotto l’antipasto, una tagliata di bovino a cui abbiamo aggiunto scaglie di spressa (tipico formaggio trentino) con guarnizione di verdure crude tagliate fine – peperone, pomodoro, sedano, carote – a cui abbiamo aggiunto pezzettini di mela (Adolfo ci consiglia di fare la variante col melone d’estate) e pane nero con burro all’aglio e prezzemolo.

I primi piatti

I primi piatti

I primi erano le lasagne, la cui preparazione ha praticamente coinvolto tutti in un modo o nell’altro tra farina e uova, impasto, impastatrice, cottura della pasta, besciamella, ragu, stratificazione etc, diciamo un primo piatto a 50 mani circa, e i gnocchi di ricotta (scottati in acqua calda, passati poi nell’acqua fredda ed infornati fino ad una leggera doratura). Questi ultimi sono stati un’impresa per quanto riguarda la pratica della formazione delle quenelle: chi si è cimentato ha dovuto apprendere la tecnica con pazienza certosina!

Il secondo nel forno

Il secondo nel forno

Tra i primi ed i secondi ci attendeva la tazza di brodo, che possiamo definire il sorbetto di noi lavoratori di montagna 😉 e quini un bello stinco di carne con riso, la cui cottura non ci ha coinvolto più di tanto!

Tortini al cioccolato

Tortini al cioccolato

La cosa che ha elettrizzato maggiormente il gruppo? Il dolce naturalmente…anche se non tutte le ciambelle vengono col buco, ma qualche tortino al cioccolato si! Per un piccolo errore di tempistica, i nostri tortini al cioccolato, che sono stati tolti dal forno troppo velocemente (solo 7 minuti), hanno formato il buco, ma non per questo sono avanzati eh. E’ stato sufficiente rigirarli e versargli a dovere una salsa allo zabaglione per vederli sparire come per magia. Per il tortino di cioccolato sono state sbattute 12 uova, a cui poi abbiamo aggiunto 420 grammi di zuccero, 420 grammi di farina e 2 bustine di vanilina. In pentola abbiamo fuso il cioccolato fondente con il burro e poi abbiamo unito il tutto e porzionato negli stampini prima di infornare (tempo ottimale 10 minuti, così che si cuocia l’esterno, ma resti un cuore morbido l’interno). Tutti si sono divertiti a usare l’olio in spray per ungere gli stampini, visto che era la prima volta che lo si usava!

Unica controindicazione al capodanno in cucina? L’eccitazione della preparazione, ci ha così coinvolti che poi eravamo quasi spossati ed è stata dura tenerci svegli fino a mezzanotte :) per le lenticchie! Eccole a voi, che ci portino fortuna in questo 2013!

Le lenticchie

Le lenticchie

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