Sono professionali, con un bagaglio culturale interessante e con svariate esperienze in Italia e all’estero, ma soprattutto sono persone con grande savoir faire e attenzione al cliente: le donne che lavorano nei contesti della commercializzazione del vino stanno acquisendo progressivamente una posizione di riguardo. Sarà perché l’industria del vino è ancora giovane, ma in questo ambito le figure femminili hanno trovato una loro dimensione in tutti i diversi aspetti del settore, dall’enologa alla cantiniera, dalla responsabile dell’accoglienza e della comunicazione alla commerciale (ed in molti casi, soprattutto nelle piccole realtà, è la stessa persona ad assumere tutte queste prerogative!).
Una delle prime realtà completamente al femminile è stata il Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini, l’azienda vitivinicola toscana che vanta il primato di uno staff di sole donne. Da oltre 25 anni, inoltre, è attiva l’Associazione Nazionale Donne del Vino, che raggruppa una buona parte di titolari e professioniste legate al mondo del vino. Negli anni del passaggio generazionale oggi si notano sempre più figlie femmine prendere le redini dell’azienda di famiglia, imprimendo un nuovo slancio all’attività. Negli anni in cui mi sono specializzata io in questo settore, il corso che ho frequentato era seguito da una decina di donne, che hanno poi proseguito la loro carriera in associazioni e consorzi, nelle cantine e nelle fiere specializzate dal Vinitaly al Merano Wine Festival. Nel 2004 il nostro gruppo classe sviluppò anche un progetto web tutto in rosa (qui l’articolo ormai datato dell’amico Roberto Giuliani Tours di Vini, un interessante sito gestito da 12 ragazze), ma poi perché naufragò poco dopo? Beh, potrebbe essere per la trita e ritrita proverbiale difficoltà femminile di fare squadra. Siamo perfette organizzatrici, ma le dinamiche di relazione al femminile ci sfuggono di mano e per questo dobbiamo ancora darci da fare nella loro razionalizzazione.
Un brindisi a noi ed a voi! (foto di Maira Gon)
Per fortuna qualcosa si muove, ed è molto positivo: in Friuli Venezia Giulia da qualche tempo un gruppo di professioniste della commercializzazione del vino si danno appuntamento per serate conviviali nelle quali scambiarsi esperienze, condividere successi lavorativi e famigliari, confrontarsi nel proprio percorso in un’atmosfera di relax e simpatia. L’idea è partita da una siciliana doc, Nadia La Milia, ed ha poi contagiato con entusiasmo altre donne davvero in gamba. La scorsa settimana l’appuntamento si è svolto negli spazi esterni del Relais Lis Neris a San Lorenzo Isontino, dove ognuna ha portato un piatto dolce o salato da condividere e, naturalmente, una o più bottiglie di vino. In fatto di vino qui non si scherza, da buone bevitrici e ottime forchette, siamo le prime a dare il buon esempio! Le etichette in degustazioni sono quelle dell’azienda per la quale si lavora, e per le quali magari si ha piacere a ricevere un riscontro dalle partecipanti alla cena, oppure bottiglie particolari della regione o di altre zone per conoscere nuovi vini ed apprezzare insieme uve e stili diversi.
I vini della serata, ce n’è per tutti i gusti!
E proprio per questa passione, che si coniuga a studi e percorsi di formazione mirati, il vino si vende bene grazie a loro! Dicevo prima che sono donne in gamba, e così è: spesso in viaggio sia in Italia che nel resto del mondo, si fanno portavoce del vino e dei suoi valori, alimentando uno dei settori primari del nostro paese. E’ d’altra parte una vita frenetica e non sempre facile quella che conducono: questi incontri sono momenti di relax anche perché ci si confronta con chi vive situazioni simili. “Non tutto ciò che luccica è oro” ed ognuna di loro si è sentita ripetere più volte da conoscenti che bella vita si fa tra ristoranti ed enoteche, sempre a divertirsi. Eppure il rovescio della medaglia è l’essere sempre pronta con la valigia a prendere e partire, le ore piccole alle cene anche quando si è stanche e si vorrebbe andare a riposare, il sorriso e la gentilezza anche quando si è tristi. Alle volte si sta lontano da casa per lunghi periodi, e certo le grandi Fiere (che in alcuni casi durano svariati giorni, con orari estenuanti) non vengono incontro alle esigenze di ognuno: già preoccupa che nel 2015 le date di ProWein (15-17 Marzo a Düsseldorf) e di Vinitaly (22-25 Marzo a Verona) siano così vicine che non ci sarà quasi neanche tempo di rientrare a casa per il cambio valigia. Ma queste donne sono tenaci, e non si lasciano scoraggiare: il bicchiere mezzo pieno è una prerogativa del mondo del vino!
Professioniste del vino in Friuli Venezia Giulia
Nel selfie qui in alto in ordine dalla vostra sinistra a destra:
- la sottoscritta
- Serena Fedel, export manager Jermann
- Anna Sodano, export manager Masùt da Rive
- Livia Nocenti, ufficio commerciale Lis Neris
- Elena Clarin, ufficio Consorzio Friuli Aquileia
- Nadia La Milia, export manager Tenuta Villanova
- Antonella Cantarutti, sales manager Cantarutti
- Maira Gon, export manager Collavini
- Lorena Petrussa, ufficio commerciale Petrussa
- Federica Pecorari, export manager Lis Neris
- Elena Fabriani, export manager Ronco del Gelso
Commenti
Grande Nadia La ….”capobanda”, complimenti ragazze continuate così ché il futuro è rosa e vostro!!!
in effetti ero rimasto un po’ male per la scomparsa di quel sito, l’idea mi era piaciuta molto. Ritrovare ora un gruppo di donne, con la solare Nadia che fa da motore, nuovamente in pista mi fa davvero piacere.
Il problema della coesione si risolve solo in un modo (e vale anche per gli uomini): bisogna superare la fase dell’ego, del voler essere sempre numeri uno, e imparare invece che la condivisione di un impegno, nella vita come nel lavoro, faccia crescere molto più e dia ben maggiori soddisfazioni. Buon viaggio!
Ciao Roberto! Eh lo so, anche noi ragazze eravamo molto dispiaciute di dover chiudere quel bel progetto sul quale avevamo speso molte energie, ma come dici tu è importante, oltre a portare avanti l’idea, condividere continuamente l’impegno. Oggi il tema delle reti tra persone ed imprese è di grande attualità, e forse siamo capaci tutti di comprendere meglio che uniti si raggiungono risultati migliori. Grazie e a presto, Elena