Lungo la ciclopedonale Versa Judrio, il paesaggio rurale friulano

Il primo dell’anno, complice la splendida giornata invernale di sole, mi sono scrollata di dosso la pigrizia e ho finalmente testato la nuova ciclopedonale Versa Judrio, inaugurata da non più di due mesi. E’ un itinerario che collega gli abitati di Capriva del Friuli, Chiopris-Viscone, Cormòns, Mariano del Friuli, Medea, Moraro, Romans d’Isonzo e San Giovanni al Natisone ed è percorribile sia in bici che a piedi. Versa e Judrio sono i due torrenti lungo i quali si snoda il percorso e da cui i campi e terreni circostanti sono lambiti. Si tratta nello specifico di due itinerari, che possono però anche essere combinati assieme per creare un percorso originale a seconda delle proprie esigenze. Il bello è che non solo si attraversa il tranquillo e rilassante paesaggio rurale friulano, ma si raggiungono e toccano anche i piccoli centri abitanti, per cui si possono fare tappe di visita alle Chiese di paese, alle locande, alle cantine e alle enoteche.

Percorso A della Versa Judrio

Il percorso A prevede una partenza ideale da Romans d’Isonzo per poi concludersi a San Giovanni al Natisone e lungo la cui direttiva incontriamo laghi, piccole Chiese e Santuari, Ville storiche, parchi naturali, monumenti di valore universale come l’Ara Pacis Mundi di Medea, e, a seconda dei periodi, la natura che ci accoglie con argentei paesaggi invernali o con i colori dei ciliegi in fiore primaverili.

Percorso B Versa Judrio

Il percorso B è quello che ho testato in questo primo dell’anno pieno di buoni propositi salutisti: partita da Corona, ho raggiunto Fratta e poi ho fatto ritorno sulla medesima tratta per complessivi 10 chilometri circa. Non vi devo specificare che se l’ho fatto io – che non sono propriamente una sportiva – l’itinerario è adatto a tutti a seconda del proprio ritmo e del proprio allenamento. Il percorso completo prevede una partenza ideale da Fratta per poi raggiungere Capriva del Friuli, passando per campi, centri rurali, Chiese di campagna, Ville storiche e parchi naturali. Quasi nessuno all’orizzonte (lungo il tragitto, ho incontrato solo altri due ciclisti ed un camminatore), la quiete si arricchisce dei battiti di ali degli uccelli in volo, dell’acqua che scorre nel torrente, delle campane delle tante Chiese di campagna, dei cani nelle corti che abbaiano al nostro passaggio. Per quanto riguarda il mio tragitto, a Corona ci sono anche diversi punti di ristoro come la locanda del Piave o l’enoteca De Finetti, dove facilmente mi ritrovo a sorseggiare un calice accompagnato da una tartina! In ogni caso, se scegliete uno di questi tratti, rientrate a casa rigenerati dall’energia positiva del paesaggio rurale friulano.