Da Cividale del Friuli alle Valli del Natisone e alla Valle del Torre si snoda un percorso particolarmente indicato a chi ama la natura e le tradizioni locali. Le Valli incantate sono i luoghi in cui la memoria viene ancora tramandata con cura e rispetto, dove il silenzio ammanta i luoghi di culto e la natura sovrasta ed abbraccia l’umano. La gastronomia del luogo è ricca di sapori e profumi. La prima tappa del percorso è poco fuori l’abitato di Cividale del Friuli, ai piedi di Castelmonte dove si estende la coltivazione dell’olivo: qui ha sede l’azienda agricola Grinovero, che produce olio extravergine di oliva biologico.
Risalendo la via che costeggia i boschi, si giunge in pochi minuti a Castlemonte, Santuario dedicato alla Madonna che si trova sulla cima al monte e le cui origini sono molte remote. Una leggenda narra che un giorno il Diavolo sfidò la Madonna alla gara di chi arriva prima da Cividale a Castelmonte e fu lei la vincitrice della contesa, che conquistò così Cividale e rintanò il Diavolo negli Inferi. Il Santuario di Castelmonte è meta privilegiata di pellegrinaggi per la forte spiritualità che emana, anche grazie alla Comunità di Frati Cappuccini che qui risiedono da 100 anni.
Le Valli del Natisone sono disseminate di luoghi di culto per le caratteristiche intrinseche alla zona: qui regna il silenzio e si respira un’atmosfera mistica! Nella frazione di Polava, a Savogna, troviamo il Monastero Buddista Cian Ciub Ciö Ling. Chi raggiunge questo piccolo paese noterà che sembra essere un tempio a cielo aperto, dove le preghiere pendono a fili stesi tra una casa e l’altra e dove un breve percorso porta a scoprire una cascata che punta dritto alla roccia sulla quale è posizionato lo Stupa, un monumento buddista dedicato alla pace nel mondo.
Nelle Valli del Natisone ci sono diversi agriturismo e piacevoli ristoranti che propongono piatti della tradizione, solitamente realizzati con prodotti locali. Per pranzo si può scegliere di fare una sosta all’accogliente agriristoro Stara Baba a Savogna, che ha la sua particolarità nell’attenzione alla presentazione del piatti: qui assaggiamo gli strucchi lessi, un dolce tipico delle Valli del Natisone che per tradizione veniva preparato nelle case della zona nei momenti felici e in quelli tristi per condividere l’unione famigliare. E’ un dolce di pasta fresca dal goloso ripieno di noci e pinoli che viene cotto e servito con burro fuso e cannella.
Più che in altre aree del Friuli Venezia Giulia, nelle Valli del Natisone è molto viva la tradizione della grappa, la bevanda alcolica che d’abitudine si degusta a fine pranzo. A Marsure di Povoletto si trova la distilleria Tosolini, dove da sessant’anni producono grappe, acquavite e amari. Si tratta di una distilleria storica del Friuli Venezia Giulia, una di quelle che ha fatto in modo che la grappa non fosse semplicemente un prodotto alcolico, ma uno spirito raffinato e speciale da degustare. La grappa viene fatta con le vinacce del mosto dell’uva che, grazie agli alambicchi, si trasformano in vapori alcolici che mantengono i profumi e gli aromi dell’uva e la trasmettono nella distillazione. Bruno ci spiega che la degustazione della grappa è un’arte, poiché l’olfatto e il gusto sono i recettori di molteplici sensazioni che ci derivano da questo spirito. Per esempio la grappa andrebbe bevuta ad una temperatura tra i 16 ed i 18 gradi, prima annusata per cogliere le percezioni aromatiche che la contraddistinguono e poi assaporata lentamente e gustata in tutte le sue sfumature, anche retro- nasale.
Per riposare e cenare in agriturismo, ci fermiamo a Borgo dei Sapori a Cividale del Friuli, dove producono salumi e vini biologici. Impossibile resistere alla tentazione di assaggiare il frico con la polenta, un piatto davvero unico (a base di formaggio).
La mattina si riparte alla volta della Valle del Torre per raggiungere Taipana. Da qui saliamo ancora verso la frazione di Zore, dove si trova la stalla ed il caseificio di Alessia, giovane casara che produce formaggi di capra buonissimi che vende nel suo spaccio. Tra i formaggi merita una menzione particolare il Covone, caprino che viene stagionato nel carbone vegetale.
Da Zore procediamo sempre dritti verso Prossenicco, passando per vie strette e in salita e per paesaggi naturali e paesi che sembrano uscire da una favola di gnomi e fate. Raggiunto il punto più alto di Prossenicco, ci fermiamo all’agriturismo Brez Mej – Senza Confini. Qui il giovane gestore Ivan ha rilevato una vecchia caserma punto di osservazione sulla Valle e ci ha realizzato un grazioso ristoro per i viaggiatori, che possono mangiare piatti tipici dai nomi di derivazione slovena. Da assaggiare gli gnocchi di pane con burro e salvia e la polenta con formaggio e pancetta.
Ripartiamo in direzione Tarcento, dove ad inizio anno si può assistere ad una delle tradizioni storiche dell’Epifania in Friuli Venezia Giulia, il Palio dei Pignarulars , cioè la corsa con i carri infuocati. Un’altro appuntamento molto seguito in occasione dell’Epifania, è la Messa dello Spadone a Cividale del Friuli, che ha luogo ogni 6 Gennaio al Duomo della città ducale. La funzione religiosa è seguita da una grande rappresentazione storica con figuranti, cavalli, musiche e danze.
Da Cividale del Friuli si può raggiungere agevolmente le Valli del Natisone per un’ultima passeggiata nella natura, alla scoperta delle cascate di Kot a San Leonardo. Il percorso per raggiungerle è stato da poco risistemato completamente ed è percorribile da tutti, grandi e bambini. Camminiamo lungo il sentiero che risale il torrente nel bosco e raggiungiamo lo spettacolo della natura che è questa cascata che sgorga da un’alta roccia. Ammiriamo il fluire copioso dell’acqua e il paesaggio circostante, estasiati dal dono della bellezza della natura.