La cantina di Valter Mlecnik a Volcja Draga in Slovenia è a prova di curiosi: se non sapete esattamente dov’è il posto, non la troverete! Non che sia nascosta, anzi è proprio sulla strada, ma non c’è nè insegna, nè cartello, nè nulla che possa far intuire dall’esterno che si tratta di una cantina, a parte il vigneto dall’altra parte della strada.
La figlia di Valter, Lea, è una Regina del Vino, anzi la Regina del Vino 2012 della Vipavska Dolina. Ne avevo già parlato qui di questa bella iniziativa della Slovenia, dell’elezione annuale di rappresentanti sia nazionali che locali figlie di vignaioli, le quali si impegnano nella valorizzazione della viticoltura del loro paese. Non si tratta di bellezza, ma di cultura e di tradizione che viene tramandata da padre e madre in figlia!
Appena arrivata in cantina, domando subito ansiosa a Valter “Dov’è la Regina?”, lui svicola e ci porta in vigneto! Valter ha due figli, anzi tre, perchè il vigneto è da annoverare sicuramente nella famiglia! Ne parla come di un essere vivente che va allevato, curato, lasciato crescere nelle sue varie fasi dall’infanzia alla maturità, anche se alle volte l’ha messo duramente alla prova! Valter è un allievo di Josko Gravner e, quando le loro strade si sono separate, ha continuato nella ricerca del suo stile, che si compone di agricoltura biologica, leggi naturali fondamentali e una formula magica!
Ce lo svela subito il suo segreto, perchè crede che la conoscenza vada fatta circolare per migliorare, se possibile, tutti. Da molti anni utilizza nel vigneto un prodotto tedesco che nasce come alimento per l’uomo, ma è stato poi trasferito anche alle piante. Si tratta della “bevanda di pane” (Kanne Brottrunk), frutto della fermentazione lattica di pasta madre di pane integrale. Questo prodotto, ci spiega, rafforza la pianta della vite, aumenta le sue difese naturali e quindi la rende più vigorosa e sana, proprio come avviene nell’essere umano. Nessun prodotto chimico viene utilizzato in vigneto, il vino di Valter Mlecnik è certificato biologico.
In cantina le cose si fanno serie…degustiamo otto vini, di cui due campioni del secolo scorso! In successione rapida i vini sono Chardonnay 2010, Ribula (Ribolla Gialla) 2005, Chardonnay 2006, Ribula 2007, Ribula 2009, Merlot 2006 e per chiudere in bellezza Chardonnay 1993 e Chardonnay 1998! I più recenti Chardonnay 2010 e Ribula 2009 non sono ancora in commercio, ma lo saranno tra due/tre anni, perchè di regola qui un vino passa due anni in botti di legno e due anni in bottiglia prima di uscire a scoprire il mondo. Nessuna filtrazione, no a controlli della temperatura nè a chiarificazioni (la Ribolla è di un bellissimo colore ambrato!), solo una minima quantità di solforosa. La pigiatura dell’uva avviene di preferenza con il torchio antico, anche se la cantina dispone anche di una pressatrice moderna.
Si tratta di vini che definirei filosofici, perchè ci pongono davanti ai nostri dubbi ed in confronto diretto con il loro creatore. Vini dalla personalità unica, forti, potenti ma anche fragili nella ricerca costante del loro equilibrio…in una parola, umani. Da provare assolutamente il Merlot 2006 e la Ribula 2007. Incredibile la resistenza dei due Chardonnay del secolo scorso, il 1998 è in pieno splendore. Sinceramente io proverò anche la bevanda di pane (si trova nei negozi di prodotti biologici), non si sa mai che sia la bevanda di lunga vita
E la Regina del Vino? Niente da fare, è a letto con la febbre, ma Valter mi porta il giornale con una sua intervista e io prometto che tornerò a conoscerla, ora che so la strada! Ultima cosa: per chi volesse approfondire le scelte di questo viticoltore, vi consiglio di visitare il sito dell’associazione Simbiosa, che si compone dei quattro produttori Cotar, Klinec, Mlecnik e Terpin.