Che cos’è la Bassa Friulana? E’ la zona del Friuli Venezia Giulia che ospita una delle più importanti città al mondo, Aquileia; è l’area naturalistica che precede il Mare Adriatico; è la sede per eccellenza delle riserve d’acqua del Friuli e quindi simbolo di fertilità (qui si incontrano i fiumi Tagliamento, Stella, Turgnano, Corno, Ausa, Natissa, Torre, Isonzo). E’ per me il luogo associato alla famiglia, ai ricordi di bambina dei giorni in cui si andava tutti assieme, mamma papà nonni a pranzo fuori e poi a passeggiare in tranquillità, oppure al mare durante tutto l’anno (che qui anche il mare d’inverso ha il suo grande fascino). E’ il territorio che fa del suo essere accogliente senza clamori, con estrema semplicità, il suo tratto distintivo. E io la amo proprio per questo, come amo anche gli agricoltori che su queste terre hanno fondato le loro imprese. Tanto che non ho potuto mancare alla festa La terra è Bassa, durante la quale ben sei aziende agricole della Bassa Friulana si sono presentate come una delle reti del territorio per aiutare a promuoverne le produzioni tipiche.
Alla Tenuta Beltrame a Privano, un piccolo borgo rurale a tre minuti da Palmanova, dove si svolgeva l’incontro, si respirava un’aria di allegria, dato soprattutto dai tanti bambini e dalle famiglie presenti. Avete mai visto un bambino osservare i grandi contenitori in accaio e le botti in legno? La sua curiosità vi stupirà e riuscirete a vedere il mondo del vino con occhi completamente diversi, senza tanti filtri e preconcetti. Una cara amica che è mamma di tre bambini piccoli, a cui avevo dato appuntamento un giorno in una cantina, mi raccontò poi che lungo la strada per arrivare, in macchina, i suoi figli erano davvero preoccupati del fatto che ci incontrassimo in una “cantina”, parola a cui loro associavano il sottoscala buio, ma poi rimasero sorpresi di scorrazzare tra i filari del vigneto rincorrendo il cane e gli animali della fattoria. In questa giornata a Privano ho visto bambini osservare le targhe sulle botti, toccare i legni, indugiare con lo sguardo sui grandi che degustavano nei calici il vino. E mentre mi azzuffavo con una donna sconosciuta infastidita dal fatto che scattavo foto con la prolunga, notavo che con naturalezza una bambina riprendeva le immagini dell’evento con il suo tablet. Generazione combattuta la nostra, una delle ultime nel suo genere ad essere nata quando i cellulari non c’erano ancora ed il computer non si utilizzava. I bambini sono più bravi di noi a raccontare un evento grazie ai supporti digitali!
Cosa c’è di buono nella Bassa Friulana? Tante cose e tutte legate indissolubilmente alla terra. Ho assaggiato per la prima volta il frico di formaggio di capra della piccola azienda agricola Le Cjargnelute di Viscone, che mi ha conquistato per la delicatezza e la digeribilità. Manuela alleva, insieme ai suoi, 70 capre dalle quali prende il latte per i suoi formaggi caprini e per i prodotti della loro trasformazione, come appunto il frico (per semplificare, la ricetta a base di formaggio fuso tipica della Carnia). Manuela ha cotto al volo sulla piastra il formaggio e la polenta, regalandoci un assaggio saporito del Friuli. Il classico formaggio Latteria di due mesi era invece quello della Malga Gortani, che ha la sua sede produttiva a Santa Maria La Longa (ma la cui malga è sul Monte Zoncolan, dove pascolano le mucca nel periodo estivo). A completare gli assaggi gastronomici, c’erano i salumi artigianali di Stefano Calligaris, che ha la sua sede a Sottoselva di Palmanova
Tra il vino e la birra, io scelgo il vino, ma non per questo non consiglio le alternative. A Lestizza si trova l’agribirrificio Villa Chazil che produce una birra con la simpatica etichetta del porcospino: coltivano 12 ettari di orzo e luppolo nella Bassa Friulana che utilizzano per una birra chiara, una ambrata ed una birra al sambuco (quest’ultima non l’ho provata, ma mi intriga assai). Il vino è quello della Tenuta Beltrame, il cui Cabernet Sauvignon 2011 mi ha davvero conquistata: un vino rosso profumato che si beve con grande piacere e che io ho abbinato ai formaggi con soddisfazione. Della stessa cantina ho avuto modo di apprezzare anche il Friulano e il Pinot Nero, tutti loro vini che si contraddistinguono per l’eleganza e l’armonia, che si traducono in facilità di bevuta.
Una chicca della Bassa Friulana? La vinoterapia! Per chi non lo sapesse a Cervignano c’è l’azienda agricola Borgo Fornasir, che realizza – in produzione limitata – una linea di prodotti per il corpo a base della stessa uva con cui produce i suoi vini. Questo è un detergente idratante al vino Refosco, ricco in polifenoli. Le proprietà della vinoterapia sono sfruttate da grandi case cosmetiche (la più famosa di tutte, la francese Caudalìe), ma magari nessuno si aspetterebbe di trovarla anche in Friuli, insomma vinoterapia della Bassa Friulana!