Domani di prima mattina parto da Venezia per raggiungere Istanbul, il mio viaggio prevede quattro giorni in Turchia alla scoperta della viticoltura locale, per poi arrivare in Bulgaria, a Plovdiv, dove si svolge la due giorni del DWCC (Digital Wine Communications Conference), ed infine trascorrere altri tre giorni in visita alle aziende vitivinicole della Bulgaria, per poi rientrare in Italia da Sofia. E’ il terzo anno che partecipo al DWCC, nel 2013 in Spagna, Rioja, e nel 2014 in Svizzera, a Montreux ed ogni anno è un momento di importante riflessione sullo sviluppo della comunicazione nel mondo del vino a livello internazionale. Pochi gli italiani presenti, che si contano sulle dita di una mano o due, i professionisti della comunicazione del vino sono di ogni parte del mondo, dagli Stati Uniti al Nord Europa, dalla Spagna alla Francia, dalla Cina all’Inghilterra.
Devo dire la verità, sono particolarmente entusiasta per la visita in Turchia lungo la strada del vino della Tracia. Nel paese turco, infatti, si riconoscono tre strade del vino principali: a Nord, quella della Tracia; al centro, quella dell’Anatolia; ad Ovest, quella dell’Egeo. Il territorio è poi suddiviso in regioni vitivinicole in base alla posizione geografica, alle condizioni pedoclimatiche, alla composizione del terreno, che sono: regione di Marmara, regione dell’Egeo (dove si produce oltre il 50% del vino turco), regione del Mediterraneo e la regione dell’Anatolia differenziata in quattro sottozone di centro-sud, centro-nord, centro-est e sud-est. La produzione è sia di vino bianco che vino rosso, con una predominanza dei vini rossi, soprattutto per quanto riguarda i vitigni autoctoni. I vini autoctoni della Turchia hanno nomi difficilmente pronunciabili come Çalkarası, Kalecik Karası, Öküzgözü, Boğazkere. A proposito, la Turchia è il quinto paese al mondo con maggiore estensione di vigneti (502 migliaia di ettari), ma oggi bassissima produzione, che quindi può solo aumentare. Tra i miei fantastici 11 compagni di viaggio in questa avventura, anche il bravo e simpatico Charlie Arturaola; se non lo conoscete, date un’occhiata al trailer del suo film The Duel of Wine.
Come ogni anno, i temi dei panel alla DWCC sono molti e diversi, dalla realizzazione dei contenuti per la comunicazione del vino, all’organizzazione del turismo del vino, dalle pubbliche relazioni al SEO. Interessanti anche i focus sui vini meno conosciuti, come quelli della Moldova, della Svizzera, della Turchia e della Bulgaria. Da notare la storia di questo evento: nato nel 2008, con il nome di European Wine Bloggers’ Conference, come punto di incontro internazionale per i wine blogger, nel 2013 divenne DWCC, conferenza internazionale per i professionisti della comunicazione digitale del vino con focus quasi esclusiva sulle tematiche dell’online. Oggi, pur mantenendo il nome invariato, potrebbe chiamarsi tranquillamente Wine Communications Conference, poiché il digitale è chiaramente sottinteso, in quanto ogni azione di comunicazione esterna è indiscutibilmente legata al web.
I giorni successivi alla conferenza, seguirò, con i miei compagni di viaggio, un itinerario in Bulgaria lungo la Valle dello Struma e del Danubio, per visitare alcune tra le più conosciute cantine bulgare come lo Chateau Copsa, Villa Melnik Winery, Zlaten Rozhen Winery, che sono anche centri rilevanti per il turismo del vino, dove pernotteremo. Al mio rientro, vi racconterò qualcosa in più a proposito di questa esperienza e di quello di succede fuori dall’Italia.