Ho letto diversi commenti negativi a proposito del Vinitaly. Uno dei motivi è alquanto basilare: la polemica fa audience ed è più facile criticare, che imbastire un discorso articolato e razionale. Tim Berners-Lee, l’inventore del web, segnala che le cose negative si diffondono velocemente in rete anche perché la velocità stessa dei social network favorisce reazioni istantanee e non meditate. E, anche se può sembrare strano e controproducente, le cose che ci fanno arrabbiare hanno dieci volte più probabilità di essere condivise rispetto a quelle che ci rendono felici. Un buon proposito potrebbe essere proprio quello di non condividere l’aggressività ed i commenti distruttivi, il mondo ne risulterebbe migliore con poco sforzo!
Tornando al discorso del Vinitaly, tutti sanno che è il più importante salone internazionale dei vini in Italia dedicato ad operatori del settore, e su questo non si discute. Il problema principale dell’evento è la logistica, poichè la Fiera di Verona è letteralmente incastonata nella città, e da qui le problematiche correlate di congestione del traffico, mobilità, parcheggi e servizi. Verona non è una moderna metropoli, è una città storica. Di contro a quelle, a volta sterili, polemiche sulla manifestazione, ho potuto vedere tante immagini condivise online da stranieri e non solo che inneggiavano alla bellezza indiscussa dell’Italia e di Verona. Ci può essere un compromesso tra le due facce della medaglia, tra servizi adeguati e scenario? E’ una questione sulla quale riflettere attentamente.
Sinceramente, dal punto di vista personale, non ho avuto particolari problematiche circa la logistica ed anzi ho potuto apprezzare sia la cortesia dei tassisti che la comodità delle navette gratuite dalla stazione dei treni e dal centro città. Per accedere alla Fiera, non ho fatto code, perchè l’entrata per la stampa ed i blogger era decisamente scorrevole. Certo il costo del pernottamento è sregolato e fa pensare che gli affari legati al turismo al di fuori di eventi di questo tipo non vadano per il verso giusto: in occasione del Vinitaly, gli hotel e le strutture turistiche di Verona triplicano i prezzi delle camere. In molti scelgono di pernottare fuori città, con la conseguenza di dover fare chilometri ogni mattina ed ogni sera nel traffico.
Uno dei discorsi che è circolato maggiormente, innescando polemica ed accendendo gli animi, è stato quello relativo al costo dell’ingresso (biglietto intero a 80 euro) e al mancato rispetto della regola “accesso riservato solo agli operatori”. Questa edizione del Vinitaly era la mia numero 13 e negli anni ho visto mano a mano diminuire la presenza in Fiera di persone non addette al settore, anche se le aziende vitivinicole stesse sono le prime a promuovere la propria presenza in Fiera non solo agli operatori, ma anche al pubblico di appassionati. Ciò è comprensibile ed è facile che si crei confusione: le cantine italiane autopromuovono la loro presenza alla Fiera italiana in maniera indiscriminata, ingenerando false aspettative nel consumatore. La Fiera di Verona, d’altro canto, non ha messo in campo una politica di dissuasione adeguata, se non quella di alzare progressivamente il costo del biglietto.
Ha davvero senso la polemica circa il costo di 80 euro per il biglietto di entrata? Diciamo subito che questo biglietto è tale solo per gli operatori economici italiani del settore, che potrebbero certamente avere altre alternative, anche più dirette e piacevoli, per entrare in contatto con le imprese del loro paese. Non pagano nessun biglietto invece gli operatori economici stranieri. Non pagano biglietto neanche gli operatori della stampa e della comunicazione con comprovate credenziali. Detto questo, bisogna chiarire anche che, essendo una fiera professionale, ha poco senso che un appassionato del vino desideri partecipare, vista l’abbondanza di fiere del vino in Italia. E’ come se per degustare un buon gelato, decidessi di visitare la Fiera Sigep di Rimini (non la conoscete, vero? E’ una delle più importanti fiere per la gelateria ed il settore dolciario, dedicata appunto ad operatori professionali).
Il mio Vinitaly 2016 è stato una bella esperienza, di degustazione, di incontri, di eventi. Ve la racconterò prossimamente per quanto riguarda i vini!