Due week end fa si celebrava il secondo anniversario della comunità internazionale #winelover, che ricorre il 14 Febbraio. Per chi non sapesse chi sono i #winelovers rimando al nuovo sito web dell’associazione www.winelover.co: in estrema sintesi si tratta di persone che vivono e amano profondamente il mondo del vino, sono animatori ed entusiasti “diffusori” della cultura del vino intesa come rispetto per chi lo produce, per i territori e per tutti gli appassionati. Il fondatore del gruppo è Luiz Alberto (thewinehub.com), che ha sempre messo al primo posto la creazione del dialogo tra i produttori e gli appassionati e la condivisione della passione per il vino. Il gruppo è coeso ed attivo nello scambio di informazioni grazie alla comunicazione digitale, che permette il contatto diretto tra luoghi diversi nel mondo in tempo reale.
Ebbene questo anniversario, che l’anno scorso era stato festeggiato in Umbria, e nel 2014 la community Winelover in Friuli Venezia Giulia è approdata, grazie alla collaborazione di tantissimi enti e persone, da PromoTrieste all’Associazione dei Vignaioli del Carso, dall’Enoteca di Cormons alle cantine Cantina Produttori Cormons, Rocca Bernarda, Bastianich e Foffani, dal Consorzio Isonzo ai produttori di vino del Friuli Venezia Giulia, dall’Università del caffè a Dieta Genetica. Fare rete significa credere in qualcosa di più grande di noi, un ideale, e gli ideali a loro volta ci rendono grandi.
Circa 30 #winelovers da Usa, Serbia, Belgio, Norvegia, Ungheria, Russia, Portogallo, Svezia, Slovenia e da Veneto, Sicilia, Toscana si sono ritrovati a Trieste per celebrare e vivere il mondo del vino. Un’esperienza intensa e bellissima di condivisione, che racconta di lavoro e di amicizia, di local e di global. E che metteva al centro per un week end l’accoglienza del Friuli Venezia Giulia, le storie ed i vini dei vignaioli. Devo dire che le giornate sono state fortunate anche dal punto di vista climatico: dopo mesi di pioggia, il sole è comparso ed ha illuminato Trieste in tutto il suo splendore nella giornata d’inizio degli incontri.
Tutto è cominciato all’Expo MittelSchool di Via San Nicolò a Trieste, dove nella mattina del 14 Febbraio i #winelovers hanno incontrato una buona parte dei vignaioli del Carso triestino, con degustazioni di Vitovska, Terrano e Malvasia Istriana. E’ una fortuna che il territorio del Carso sia così speciale nel suo genere e circoscritto geograficamente: è sufficiente una piccola sala per dare uno spaccato realistico e abbastanza completo dell’area vitivinicola che va da Prepotto (Ts) fino a San Dorligo della Valle per arrivare anche a Muggia. Cantine di dimensione famigliare, in alcuni casi di pochi ettari (interessanti per esempio i vini del micro produttore Lenardon Bruno che coltiva circa 1,5 ettari a Muggia!), che si sono presentate al gruppo con passione e cura dei dettagli. Oggi queste cantine hanno il loro riferimento nell’Associazione dei Viticoltori del Carso – Kras e sono impegnate fortemente nella valorizzazione dei vini autoctoni, puntando in particolare sulla qualità della Vitovska.
Nel pomeriggio ci sono stati due incontri diversi dal solito, destinati più a creare la curiosità di quello che è il territorio con un’apertura alla contemporaneità dell’innovazione e del business. Non sempre si pone attenzione al fatto che Trieste è città della scienza, lo diamo per scontato o forse non ci interessa più di tanto. Eppure molti ricercatori della nostra regione e di tutto il mondo operano qui: tra questi, nell’ambito dell’Area di Ricerca, ho avuto modo di incontrare tempo fa Francesco Menegoni (@hertzdog), anima del progetto Dieta Genetica. Il suo lavoro è affascinante: offrire la mappa genetica ad ognuno di noi per poi impostare una dieta specifica rispetto alle nostre intolleranze e a ciò che geneticamente siamo. Questo discorso può applicarsi anche per il vino, come per qualsiasi altro alimento, sempre tenendo conto che lo stile di vita e le abitudini influenzano ciò che siamo nell’attualità e nel futuro. Come #winelovers abbiamo preso parte ad un gioco speciale che il team di Dieta Genetica aveva preparato per noi: una degustazione con delitto, il cui colpevole era rintracciabile grazie alla genetica in un mix di gusti, preferenze, sesso. Un grazie di cuore alle ricercatrici Cristina Zadro e Annalisa Pediroda, che ci hanno instillato dubbi e curiosità su quello che è il rapporto tra vino e genetica.
E in questa prima giornata triestina non poteva mancare un altro pezzo forte dell’economia regionale, il caffè! Grazie all’intervento dell’Università del Caffè Illy abbiamo incontrato uno dei loro esperti, Pierpaolo Segrè, che ci ha dimostrato con la sua professionalità ed entusiasmo che saremo pure winelovers, ma il mondo è pieno di coffeelovers forse anche più sfegatati di noi! Dalla teoria alla pratica, in poco più di un’ora abbiamo avuto una panoramica completa sulla qualità del caffè, sulle piantagioni e sulla produzione, per arrivare fino al video di come da una moka nasca il nostro caffè quotidiano. Tanti spunti utili su come scegliere la giusta miscela, su cosa optare al bar e a casa, perché ogni caffè ha il suo perchè!
Siamo arrivati stanchi a sera? Macchè, anzi eravamo elettrizzati da questa bella giornata, ogni tanto nelle pause tra un calice di vino ed un caffè, il gruppo scappava dalla sala per tuffarsi nella luce e nei panorami incantati che offrivano le rive di Trieste. Molti scatti in pochi minuti sono stati realizzati sul Molo Audace, una meta imperdibile per chi visita per la prima volta Trieste, ma anche per chi qui ci vive! Prima di cena, abbiamo seguito una simpatica guida turistica triestina in una passeggiata del centro tra Ponte Rosso (non poteva mancare quella che è ormai la leggenda del “ponte curto” nelle sue svariate versioni), la Chiesa di Sant’Antonio e la Chiesa Serbo Ortodossa, il Teatro Romano, i vicoli del ghetto ebraico e Piazza Unità.
La sera ci attendeva il calore dell’osmizza triestina a Padriciano, all’agriturismo Grgic (difficile a scriversi e a pronunciarsi, ma davvero un luogo delizioso!). Dalle foto della serata nei quattro tavoli occupati dal nostro gruppo, si vedono più bottiglie di vino che altro, ma che ci volete fare, siamo #winelovers no?! A parte gli scherzi, nel corso della serata abbiamo potuto degustare molte etichette del Carso triestino in abbinamento ai piatti tipici come la jota, il goulash, i formaggi, il cotto caldo tagliato a mano, lo strudel di mele. Anche i vegetariani sono stati accontenti con la jota senza salsiccia e le saporite frittate!
La prima giornata passata in Friuli Venezia Giulia aveva creato un tale clima di entusiasmo che eravamo pronti per vivere altre giornate così….TO BE CONTINUED