Il vino arancione

Orange Wine, gli “hare krishna” del vino

In Cantine, Events, Friuli Venezia Giulia by elenaroppa4 Commenti

Gli Orange Wine o Vini Arancioni vanno a braccetto con le caratteristiche espressioni “georgian style” (qui inteso non come georgiano di architettura inglese del ‘700, ma come di Georgia nel Caucaso meridionale), “macerato”, “naturale”, “anfora”. Sono ottenuti da uve a bacca bianca che, per lo stile della vinificazione, donano vini dall’accentuato colore arancione, maggiormente carico se la macerazione perdura, e quindi se il contatto tra mosto e bucce dell’uva è esteso per diverso tempo, oppure se si tratta di un’uva bianca ma dalla buccia scura, come nel caso del Pinot Grigio.

Ed è proprio qui che volevo arrivare, o forse è da qui che volevo partire: nulla di nuovo a Nord Est. In Friuli Venezia Giulia il Pinot Grigio Ramato è tradizione, e che il colore non sia propriamente “bianco” non ci ha mai destato stupore. Si sa, le mode vanno e vengono, ciò che è importante è se quel vino ci piace o meno. E per approfondire la questione, non c’è luogo migliore del Festival degli Orange Wine, che si tiene da tre anni a questa parte a Izola d’Istria in Slovenia. Non trascurabile il fatto che la piccola cittadina slovena, a pochi passi dal confine italiano, merita una visita in ogni caso ed in tutte le stagioni per il suo essere piccolo borgo antico sul mare. Attenzione alla commistione “vicinanza confine italiano” + “25 aprile non lavorativo”: ritroverete all’evento tutti i curiosi appassionati di vino del Friuli Venezia Giulia, come è successo proprio ieri :-)

 

Izola d'Istria, i vicoli del paese Izola d'istria, il porto Izola d'Istria, il lungo mare Izola d'Istria, il centro cittadino Izola d'Istria, un ristorante galleggiante Izola d'Istria, panorama
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Izola d'Istria, un ristorante galleggiante

Buffo, perché il sentimento del friulano presente all’evento aleggiava nell’aria e suonava pressapoco così: non so se questi vini mi piacciono realmente, ma ci vado perché Izola è bella ed è primavera, poi vediamo se trovo un vino arancione che mi emoziona. Certo, c’era anche il triestino che invece era più coinvolto e tra un vino arancione e l’altro sospirava “quanto amo questi vini naturali e la filosofia di questi piccoli produttori”. Non uno stile, ma un movimento di pensiero.

Vini di Ploder - Rosenberg

Vini di Ploder – Rosenberg

La verità sta nel mezzo tra il pragmatismo e l’adesione spirituale? Non so dirlo, sta di fatto che di cantine interessanti ce n’erano diverse e la mia preferita è stata l’austriaca Ploder – Rosenberg. Date un’occhiata al loro sito web e capirete perché! I tre vini Fejro, Tero e Aero sono allo stesso tempo complessi ed eleganti e non è per nulla difficile immaginarli durante il pasto, cosa che per altri “vini arancioni” era quasi impossibile. Si tratta di tre vini da agricoltura biodinamica macerati e maturati nelle anfore della loro linea “Archaic Orange Wines”. Fuoco, terra e aria (nella produzione c’è anche Maro, acqua) che richiamano gli elementi naturali su cui si basa la comunicazione di questa cantina.

orange_wine_7In linea generale, gli orange wine sono vini tosti, con gradazioni alcoliche comprese tra i 13 ed i 15 gradi, e non sempre ti riesce di degustarne un buon numero senza stancare le papille gustative. Al Festival di Izola erano presenti 59 produttori da Friuli Venezia Giulia (molti), Slovenia (moltissimi), Croazia (qualcuno), Austria (1), Serbia (1), Emilia Romagna (1) e Lombardia. Per quest’ultimo – Casa Caterina, che ho tacciato con simpatia di intrusione, l’argomento che gli spumanti sono anche sapiente macerazione di qualche ora sulle bucce, ci può stare, ma certo non lo fa rientrare nella categoria. Nel caso degli Orange Wine solitamente  le macerazioni variano da una settimana a sei mesi.

Riesling 2009 Tomac

Riesling 2009 Tomac

Altro produttore di interesse dal mio punto di vista, il croato Tomac con i suoi due vini vinificati in anfore interrate nel giardino della cantina e successivamente maturati in botti di legno, sei mesi di fermentazione nelle anfore e un anno e mezzo nel legno. Ho degustato il Rajnski Rizling 2009 e il Tomac Amfora 2008, il primo Riesling ed il secondo composto da 50% Chardonnay e la restante parte da uve autoctone croate come Graševina, Roter Veltliner, Plavec žuti, Sylvaner, Neuburger, Kraljevina e štajerska Belina. Vini con una grande potenza espressiva, ma contraddistinti da un piacevole equilibrio.

I vini Rodica

I vini Rodica

Curiosità da cui sono stata attratta da lontano per la bottiglia: la cantina slovena Rodica, che si trova nell’entroterra di Capodistria, poco distante dal mare. Sarà un pò per la sua vocazione enoturistica, un pò per la simpatia del giovane produttore, sicuramente mi piacerebbe andarla a visitare. Da che cosa è stata colpita la mia attenzione? Dalle bottiglie da mezzo litro: non per vanità, ma per praticità. Sono state concepite per andare incontro a chi vuole comunque acquistare la bottiglia di vino, ma crede che il 0,75 sia “troppo”. Visivamente la 0,5 sembra anche più piccola di quello che è, con un interessante risvolto di immagine preziosa di solito riservata ai vini passiti che utilizzano le 0,375.

E per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia? Oltre al Pinot Grigio ramato, che rientra a pieno titolo nella categoria ma non particolarmente sfruttato, è la Ribolla Gialla a dare ottimi risultati. Anche le macerazioni più esasperate, vengono stemperate grazie alle caratteristiche di quest’uva dalla buccia più spessa e dalla sua base neutrale. Potendo confrontare una Ribolla Gialla non macerata ed una macerata, noteremo una differenza importante per quanto riguarda la complessità e la struttura. E’ la mano dell’uomo e l’intervento in cantina che rendono speciale la Ribolla Gialla macerata. Hai voglia qui di parlare di naturale, gli orange wine sono espressione dell’uomo, del suo credo e del suo stile di vinificazione.

I formaggi di Zidarich

I formaggi di Zidarich

Un discorso a parte merita l’abbinamento gastronomico: al Festival di Izola si è mangiato tanto e bene, una zona dell’evento era dedicata a pesce, formaggi, paste, verdure, prosciutti, tartufo e dolci. In tutta sincerità, tra le proposte culinarie, non sono riuscita ad individuarne molte che si sposassero con gli orange wine, c’era sempre un elemento dissonante che rompeva l’armonia nel mio palato. I più azzeccati sicuramente i formaggi di Zidarich, che tenevano testa al vino e si amalgamavano bene. Immaginando un ideale abbinamento, mi piacerebbe provare un risotto con lo jamar o con il formadi frant abbinato ad un vino arancione, per vedere l’effetto che fa!

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Commenti

  1. Tortellino

    Bellissimo articolo Elena. Mi permetto di segnalarti un vino pinot grigio vinificato in orange come da tradizione usando il torchio in legno e lasciato riposare in vasche di cemento all’aperto per l’inverno. Una delizia proposta dall’azienda Flabiani. Leggendi la tua esperienza ed il richiamo alla traduzione friulana me lo ha riportato alla mente in un proustiano ricordo. Un saluto
    Tortellino Bolognese (vivino user)

    1. Autore
      elenaroppa

      Caro Tortellino Bolognese, che bello ritrovarti anche qui. Grazie per il tuo commento e per il prezioso suggerimento. Questo vino non l’ho ancora provato, bisognerà rimediare 😉

  2. Alfor

    Articolo molto interessante, concordo in tutto. Ottima la macerazione con la ribolla gialla. Io utilizzo gli arancioni a tutto pasto, ma con i formaggi sono super, non solo con lo Jamar di Zidarich e gli infossati, ma anche con freschi più delicati o con bombe stagionate. Intelligente la scelta del mezzo litro, se si è in coppia forse si riesce anche a superare l’alcooltest. Nei ristoranti un po’ più svegli del FVG si trovano abbastanza facilmente, ho invece difficoltà a trovarli in vendita.
    Un grande ristoratore mi ha detto che quando cominci con l’arancione poi non bevi più altro. Chissà?
    C.s.

    1. Autore
      elenaroppa

      Grazie per il commento! Anch’io sospetto che chi provi gli orange wines, poi se ne innamori, ma deve essere un primo incontro fortunato, però! Le bottiglie da mezzo litro o da 375 sono riservate quasi esclusivamente ai minibar, ed è un gran peccato.

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