Che ne dite di una serata in cui collimano perfettamente cibi, vini e tradizioni in un unico spettacolo sia sensoriale che visivo? A me è piaciuto molto! Si tratta del teatro-cena “Delitti & Sapori”, in scena in questo periodo in alcuni locali di Trieste, e devo dire che il titolo non lascia trasparire molte delle componenti che ho apprezzato.
Il colpo d’occhio in entrata al Caffè Ristorante del Teatro Rossetti è stato molto piacevole, tavole imbandite con semplice eleganza, tovaglietta coordinata dell’evento e menu di ricordo. Il Terrano del Carso nella sua bella brocca di vetro, l’olio extravergine di Bianchera che troneggiava e i colori della terra che esaltavano l’atmosfera.
Un unico fil rouge legava a sè le varie componenti della serata ed è stata questa la cosa che mi ha più soddisfatto. Non solo ci si divertiva con un menu tipicamente triestino, ma questo era anche parte attiva della recita che sotto i nostri occhi prendeva vita, con citazioni, rimandi e simpatici giochi narrativi.
La Tata Nives ci ha fatto visita subito dopo l’antipasto, con il suo eccezionale monologo basato sull’Omo Vespa, tenendo tra le mani l’impasto degli gnocchi di susine. Per calmare il sadico Omo Vespa, la soluzione era proprio quella di proporgli fumanti gnocchi di susine o in alternativa di albicocche. Il trucco che Nives ci confida è quello di aggiungere all’impasto un pizzico, ma solo un pizzico, di peperoncino! E mentre immaginavamo impasti e cotture, ci veniva servito il piatto di “gnochi de pan con ridotto di pelinkovec”, incontro di sapori dove il dolce si stemperava nell’amaro.
Non abbiamo finito il goulash con patate in tecia da neanche cinque minuti che sbuca da una porta il mariolo dell’est con il suo coltello a serramanico. Ci racconta dei passanti distratti e degli angoli bui della città in cui colpisce e dei momenti di quiete che si regala in osteria, dove il suo coltello è lieto di infilzare non una gola ma una fetta di pane nero sul quale adagiare il burro e l’acciuga! L’antipasto che avevamo gustato era infatti proprio questo, con l’aggiunta della fetta di pane con battuto di lardo e del rodoleto de crudo. L’affascinante furfante ci diletta poi con la sua ode alla Palacinka, che va mangiata con le mani per non perdere il succoso ripieno di marmellata, quasi ad impersonificare la voluttà di un incontro d’amore!
I due simpatici attori, o meglio DegustAttori, erano accompagnati dalle note vivaci della fisarmonica, che ci invogliavano a degustare il Terrano (Fabjan 2009) e a volteggiare con la fantasia tra i sapori della Trieste di una volta. Dulcis in fundo la fritola ripiena e lo sligovic, a rinfrancarci dalla Bora che forse ha condotto qui molte di queste contaminazioni culinarie dalle pianure dell’Est e le ha ben miscelate e conservate!
Le prossime tappe dello spettacolo saranno il 17/02 alla Locanda da Mario a Draga Sant’Elia (TS) e il 19/02 all’Antico Panada a Trieste.