Scopro per caso navigando nel web del Festival del Prosciutto e del Terrano sul Carso sloveno, che si tiene ogni anno la prima metà di agosto a Dutovlje (quest’anno dal 10 al 12 agosto 2012), a pochi passi dal vecchio valico di Monrupino. Il programma è di quelli classici delle sagre paesane, con torneo di briscola e danze, ma ciò che incuriosisce è la possibilità di degustare i diversi Terranno che partecipano ad una sorta di concorso locale.
Il Terrano è il Refosco del Carso, che viene prodotto sia in Italia, che in Slovenia (ma anche in Croazia) e proprio l’altipiano carsico è la sua patria. Per tradizione è considerato un vino curativo, in quanto solitamente poco alcolico e ricchissimo di antociani, che gli donano il colore rosso intenso e profondo. Il poeta sloveno Oton Župančič così lo decanta in una sua ode: “Oggi sento il giorno di tutti i viventi. Il campo fiorisce ed il mio cuore, e la mia anima è di buon umore, come se avesse bevuto il Terrano”.
Arrivata nel piccolo centro di Dutovlje, dopo aver percorso una piacevole strada secondaria immersa nel verde, mi accolgono subito i segnali della festa. Striscioni che svettano tra i tralicci della luce, musica in lontananza e gruppi di amici che si recano nelle osterie locali. Essendo la mia prima volta in questo paesino sloveno, faccio una camminata di ricognizione e vengo colpita da una semplice ma evocativa insegna su un grande portone in legno proprio in pieno centro del paese. L’insegna, a disegni, e quindi con valore internazionale, mi dice “qui si degusta il Terrano!”. Decido che il mio primo assaggio di vino sarà proprio qui! Entrando noto la pergola di Terrano nel piccolo cortile interno della casa padronale e pochi tavoli vuoti a margine del giardino. L’impressione non è delle migliori, tanto che quando, dalla porta di casa, esce la coppia di proprietari, quasi a scusarmi, dico che sono pronta a togliere il disturbo. Mi accolgono invece con grande calore e, mentre chiedo di gustare Terranno e formaggio, mi propongono di visitare la cantina. Io, che neanche mi immaginavo che avessero un qualcosa da visitare, mi ritrovo in una cantina storica dove si produce Terrano dal 1842! Le volte e le colonne antiche, anche se annerite dal tempo e dall’umidità, sono di sicuro impatto emozionale.
Bevo Terrano della passata vendemmia, il 2011, e ascolto il vignaiolo – Milivoj Sirca – che mi racconta del suo ettaro di proprietà dedicato alla produzione di questo vino rosso, che lui identifica come il vino principe. In queste aree anche un ettaro di terreno è un bel patrimonio, in quanto il Carso è avaro di zone dove poter coltivare la vite e le sue rocce rendono eroica questa viticoltura. Rispetto al vino sfuso, che giudico delizioso, il Terrano attualmente in commercio in bottiglia è il 2009 e chiedo di poter acquistarne una da portare a casa. Occhio all’etichetta, qui mica si scherza: qualcosa mi dice che Milivoj Sirca la sa lunga! Semplice, pulita, immediata, preziosa, la sua comunicazione mi piace molto! E sul retro della bottiglia che cosa c’è? La retroetichetta riporta una simpatica ed essenziale mappa con il pallino dorato su Dutovlje e la numerazione del lotto 1/200. Costo della bottiglia? 5 euro! Direi che così tante apparenti contraddizioni in un’unica esperienza mi hanno quasi disorientato.
Lascio la cantina per raggiungere il centro della festa, poco fuori dal paese, nel cuore di un grande parco alberato. Qui i banchetti dei produttori locali sono messi in bella mostra, si degusta non solo Terrano, ma anche Malvasia e naturalmente liquore di Terrano. Ho assaggiato i Terrano dei seguenti produttori: Primoz & Tadej Stoka, Franco Durcik e Rajko & David Stok. Tutti presentavano il risultato dell’annata 2011 ed erano rientrati nei primi tre classificati con il miglior punteggio dalla giuria del concorso. Tutti di Dutovlje e dintorni, perchè è questo piccolo paesino, insieme al villaggio accanto di Tomaj, ad essere l’epicentro della produzione di Terrano sloveno. Il vino è accompagnato da assaggi di prosciutto crudo del Carso, altri affettati locali, il formaggio (attenzione…si tratta di una sorta di ricotta dal gusto davvero forte e a prova di vampiro!), jota e altre specialità di carne alla griglia.
Se si vuole conoscere il Terrano sloveno, e con lui un pò dell’anima profonda del Carso sloveno, conviene assolutamente fare una visita a Dutovlje, respirare l’aria frizzante e osservare la terra rossa carica di silicio e ferro. Distese di piccoli e microscopici appezzamenti di vigneti saranno il panorama di un viaggio nella tradizione e nella storia di un luogo, dove il vino è famiglia e patrimonio.
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